STORIA
Chi entra in un canile sa che i suoi “ospiti” si accalcano alla rete del box per rendersi visibili. I cani del canile, per quanto amati dai volontari che sacrificano la loro stessa vita per loro, si sentono invisibili.
Allora abbaiano, scodinzolano, cercano il contatto con i visitatori leccando le loro mani che si intrufolano nella rete prodighe di carezze. A volte si sopraffanno l’uno con l’altro per non rimanere indietro , timorosi di non aver manifestato la propria presenza.
Anch’io vivo in un canile. In verità è un’Oasi perché tutto è colorato e gioioso ma vivo comunque in un box.
Io sono timida e non riesco a farmi notare. Eppure mi hanno chiamato TREASURE, Tesoro, non solo perché sono buona ma anche perché sanno che saprei arricchire la vita della famiglia che fosse pronta ad accogliermi.
Ho subito un abbandono, sono stata strappata, da cucciolina, ai bimbi che mi amavano e coccolavano.
Non so il motivo ma ho sofferto tanto. Chi viene abbandonato dopo essere stato in famiglia si sente in colpa, teme di non essere stato all’altezza ed è per questo che me ne sto timida un po’ in disparte.
Ma nel mio cuore sogno l’affetto di una famiglia che sappia amarmi e ridarmi la gioia di vivere che avevo da cucciola.
Quando partono i miei amici provo gioia per la loro nuova vita ma sento sempre di più il peso della mia.
Chissà se ci saranno mai per me una mamma e un papà.
Io vi sto aspettando. Chiamate per me, vi prego.
STORIA CLINICA